A colloquio con la professoressa Sara Ianeselli, referente d’Istituto per l’Alternanza.
Qual è il suo ruolo?
Il mio compito è istituire e mantenere i contatti con le aziende, mentre i Consigli di Classe progettano l’alternanza pescando dai contatti che tengo io. Il progetto per legge deve essere personalizzato per lo studente.
Quali e quante realtà sono disposte a lavorare con voi?
Ho trovato finora porte aperte, solo qualche timore per la sicurezza di minorenni. Però il problema dei numeri c’è senz’altro. Speriamo che si muova l’ente pubblico: finora abbiamo ricevuto risposte positive e celeri da Sovrintendenza dei Beni Culturali e Museo del Buonconsiglio. Teniamo presente che il nostro obiettivo è mettere in pratica le competenze apprese a scuola, e quindi ci rapportiamo a realtà che possono darci risposte a questo livello. Da qui il tipo di proposte che abbiamo elaborato: in collaborazione con la Sovrintendenza, vedere come lavorano i suoi uffici, o restaurare i libri antichi della nostra biblioteca d’istituto.
Sono previste attività più lontane dalla realtà del Classico?
Quest’anno ci siamo concentrati su attività più prossime, ma nulla vieta che in seguito si vada anche in altre direzioni. Il punto è che non ci sia solo l’erogazione di una prestazione fisica, ma deve esserci un avvicinarsi a delle competenze: nel mondo del lavoro non c’è solo l’avvitare il bullone, ma conoscere il sistema produttivo o quello commerciale.
I numeri in gioco?
Quattro prime Liceo (che corrispondono alle terze degli altri istituti, n.d.r.), 70 studenti. Dovremo necessariamente raggrupparli, è impossibile allestire in due mesi 70 percorsi individuali. La modalità scelta è quella secondo cui è l’ente esterno che commissiona il lavoro, da svolgersi nelle strutture della scuola. Abbiamo cercato di valorizzare quanto già facevamo per esempio con il Fai, riorganizzando l’attività in modo da inserirla nel progetto scuola-lavoro. Il Collegio Docenti ha deciso la sospensione per le prime Liceo delle lezioni dal 2 al 6 maggio, per permettere l’alternanza, 8 ore obbligatorie su 5 giorni.
Quindi avete imboccato questa strada con molta decisione…
La mia idea è che il progetto non si possa realizzare fuori dall’anno scolastico, all’interno del quale è tutto più gestibile, controllabile, rispetto a attività estive, che pure sarebbero concesse. Inoltre l’alternanza già da quest’anno deve essere valutata nello scrutinio di giugno. Se si facesse d’estate, verrebbe valutata nell’anno successivo.